Trekking e Bioenergetica: un cammino nell’anima
Cosa ha a che fare il Trekking con la Bioenergetica? Molto, anzi moltissimo…Camminare, da quando la nostra specie ha appreso a erigersi sugli arti posteriori, ci appartiene almeno quanto ci appartiene respirare o usare le mani. In molti parti del mondo camminare resta la principale modalità di spostamento, e anche nella nostra cultura il cammino è da secoli connesso con i percorsi di purificazione spirituale. Basta questo dato culturale a suggerire il legame esistente fra il camminare e il benessere psicologico. Certo che un cammino fatto in mezzo al traffico, con i polmoni che da un lato cercano ossigeno e dall’altro soffrono i gas tossici mentre siamo assordati dal suono di auto e cantieri, non è certo benefico quanto un trekking fatto in montagna! La Bioenergetica nasce come psicoterapia capace di vedere il corpo e la mente come un tutto unico, senza divisioni ne biologiche ne filosofiche: ciò che avviene nel corpo avviene nella mente. Così la possibilità di apprendere quale è il “nostro” ritmo per affrontare una salita, portare un peso o scendere un pendio equivale psicologicamente ad apprendere come sostenere le sfide che quotidianamente ci troviamo a sostenere, nel rispetto delle nostre capacità, imparare a conoscere l’effetto che ci fa sentire la fatica, il cuore che batte forte, o la paura di non farcela. Solo conoscendo i limiti del nostro corpo, e imparando a rispettarli riusciremo a integrare mente e corpo in modo che ciò che vogliamo sarà ciò che veramente potremo avere, senza procurarci inutili sofferenze nel cercare di avere ciò che non possiamo possedere e che spesso nemmeno desideriamo.
Di Roberta Leone